A proposito di Amore In evidenza

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Parlare d 'amore significa entrare nel merito di un modo di "essere". Entrare in punta di piedi nel mondo di Eros e Psiche.

Quando si parla di amore come stato dell'essere, e lo si fa nell'accezione umanistica, merita citare Maslow. Egli parla di amore carenziale e di amore accrescitivo: B-Love (Being-Love, amore per l'essere, amore ontologico o essenziale) e D-Love (Deficiency-Love, amore carenziale), intendendo con queste definizioni un percorso evolutivo necessario e indispensabile per accedere al vero amore, che non è uno stato di povertà, che non ha a che fare con le carenze, ma che è una condizione di ricchezza interiore e di ben-Essere.

 

Fame d'amore

La realtà nella quale siamo immersi é che viene costantemente pilotata dal mondo consumistico fa leva purtroppo sull'amore carenziale o "fame di amore".

Le persone percepiscono un vuoto e tendono a riempirlo, sentono una fame di amore e tendono a sfamarla con il consumo di cose, di beni materiali ed effimeri, non essendo assolutamente consapevoli che ciò genera solo un'illusione di soddisfazione, che come tutte le illusioni di lì a poco svanisce.

Nel circolo vizioso consumistico è come se si assistesse a un comportamento bulimico del tipo "dopo l'abbuffata si vomita"; così come per gli acquisti, dopo avere comprato ci si sente pieni ma sempre più soli, e con la compulsione a ricominciare subito dopo.

Un perfetto circolo vizioso assai funzionale al consumismo: ecco ciò a cui abbiamo assistito e di cui siamo diventati spesso anche complici nella nostra società, cosiddetta evoluta.

Noi terapeuti, orientati soprattutto a una teoria e a una pratica della salute, oltre che alla cura del disagio, sappiamo benissimo che questo è l'antitesi del crescere,amore dell'evolvere, del divenire.

Percepire il vuoto

Percepire il vuoto, sentirlo senza andare nell'angoscia, è il prodromo di un nuovo contatto, di un nuovo ciclo o circolo della consapevolezza.

È l'equivalente di un contatto energetico con le nostre parti più profonde interne, con la nostra anima.

Dove per anima intendo, nella sua espressione laica, la parte più profonda di noi stessi,il nostro autentico sé profondo.

Accedere a queste profondità tuttavia non è compito facile: le resistenze al cambiamento sono lì a sbarrare la strada, a far credere che quello che siamo è ormai immodificabile nonostante i malesseri, i disagi e le insoddisfazioni che spesso testimoniano altro.

Ecco perché in questi casi è importante chiedere aiuto, dove l'aiuto diviene un'esperienza di trasformazione e non una sottolineatura di incapacità, perché la strada che porta a vivere nell'autenticità e nella consapevolezza è in salita e gli ostacoli sono tanti.

Assumere competenze per affrontare e percorrere il cammino interiore è indispensabile e necessario tanto quanto lo sono dei buoni scarponi per un trekking.

Peace and love

Evolvere ed essere nell'amore è consequenziale, non si tratta di amarsi "perché io valgo" come recitano alcune pubblicità, ma di essere nell'amore come stato dell'Essere. Ecco la visione che emerge dal cambiamento di questa percezione, di questo modo di leggere la realtà.

Quando finalmente ci si affranca da una lettura della realtà mediata dalla convinzione dell'immutabilità, si è più vicini al lungo senriero che porta alla pace. Si è più protesi a una visione che va al di là del colpevole e dell'innocente e si è quindi più orientati a essere "operatori di pace".

Pace e amore (Peace and love), inno delle generazioni degli anni'70, è un binomio indissolubile per crearsi e Preservarsi uno spazio interiore dove poter attingere dopo le fatiche e gli affanni quotidiani.

Per creare questo spazio interiore occorre molto lavoro psicologico, dal momento che la nostra generazione - a differenza dei bambini di oggi che crescono nella maggioranza dei casi in condizioni di rispetto - non ha avuto altrettanto. Il rispetto è la componente essenziale dell'amore, rispetto di sé e rispetto dell'altro.

Ma possiamo avere rispetto dell'altro solo se abbiamo imparato ad avere rispetto di noi stessi, delle nostre fragilità, perché qualcuno le ha amate avendone cura e ha tenuto conto dei nostri limiti e dei tempi perché fossero superati.

Amare è lasciare andare la paura

Amare è lasciare andare la paura, i giudizi, le condanne e i pentimenti.

Amare è lasciare andare le colpe e approdare al senso della "responsability", come abilità a rispondere ai vari momenti della vita con la consapevolezza dei propri limiti e delle proprie risorse.

Amare se stessi è attraversare la nostra natura "umana" nella sua complessità, rendendo la nostra alleata in questo nostro viaggio terreno.

Per il buddismo è importante che ognuno impari a sviluppare con se stesso, "l'amorevole gentilezza" o "benevolenza", da non confondere con un'eccessiva indulgenza. È una condizione importante per far fiorire dentro di noi un atteggiamento di fiducia, sia nei confronti di noi stessi che nei confronti dell'altro.

L'amato possiamo vederlo come l'incarnazione del desiderio di imparare ad amare che è dentro ognuno di noi.

Alcuni riescono a trasformare l'amore di coppia in un'esperienza di amore che comprende la vita e l'amore per la vita; altri rimangono vincolati all'amore di coppia con le sue componenti di possesso, egoismo, gelosie e continue esigenze di rassicurazione.

Due scheletri affamati

Come amo? Chi amo? Perché amo troppo? Cosa mi fa soffrire così tanto per amore o nella ricerca disperata dell'amato? Cosa cerco nell'altro?

Queste sono le domande che stimolo continuamente nel viaggio di ricerca che compio con i miei pazienti, che io amo chiamare persone "alla ricerca".

Se sei animato da interrogativi, se sei alla ricerca, se sei una persona che ama, sei una persona viva. Essere nell'amore e amare significa lasciare che due destini possano incrociarsi senza vampirizzarsi, o come amava dire Castaneda, senza essere "due scheletri che si incontrano, entrambi affamati".

La fiducia nell'essere umano e nel suo potenziale, ecco cosa mi anima nel mio lavoro e nella mia ricerca. Ci sono due possibilità che possiamo adottare in questa breve esistenza: evolvere o involvere. Con ciò voglio asserire la possibilità di affrancarci dal nostro egò, dalle nostre maschere, e metterci in cammino verso il nostro essere profondo, essenziale.

Il quadro problematico e critico della nostra società è dato come accennavo prima dalla fame bulimica del nostro ego, che a sua volta produce avidità ed egoismo. Questi sono alimentati dalla bramosia, ossia dal desiderio divorante dell'Ego che non si sfama mai.

Il desiderio di per sé non è né un bene né un male se non si deforma nella bramosia. Possiamo desiderare e, grazie al desiderio, tracciare delle mappe per il nostro percorso, per il nostro progetto di vita. Ma ogni progetto che si rispetti deve affondare le sue radici nel presente, l'unico tempo reale di cui facciamo esperienza, dal momento che il passato è un tempo ricordato e il futuro un tempo immaginato.

Quindi, per ..vivere' anziché ..sopravvivere', abbiamo il dovere di essere nel presente e per essere nel presente è necessario dare valore alle azioni che compiamo. È così che l'amore si trasforma nell'amare come esperienza di vita, grazie agli atti e ai comportamenti che ognuno di noi compie ogni giorno, rendendo viva e visibile questa energia che è al tempo stesso trasformatrice e creatrice di vita.

L'autrice è psicoterapeutea direttrice dell'istituto di Gestalt integrata e terapie olistiche "Mercurius" di Firenze.

Riferimenti Bibliografici

Umberto Galimberti, L'ospite inquietante, Feltrinelli

Maslow, Verso una psicologia dell'Essere, Astrolabio Ubaldini

Bell Hooks, Tutto sull'amore, Feltrinelli

Carlos Castaneda, A scuola dallo stregone, Astrolabio