Collegio dei docenti in un conservatorio dell’Italia centrale, ventunesimo secolo. Il direttore legge una lista di proposte di corsi straordinari da sottoporre all’approvazione del collegio, tra cui il corso di canto armonico (tenuto da chi scive).
In una pausa della voce del direttore, s’inserisce un’altra voce, sonora e baritonale, che esclama testualmente:
“Ahò, ma che è ‘sto canto armonico?”
Per la cronaca, la voce in questione era quella, ben impostata, di uno degli insegnanti di canto.