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CHI E' RESPONSABILE DELLA MIA FELICITA'? In evidenza

Scritto da Elisa Cecchi
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L'essere umano definisce se stesso sulla base delle relazioni che ha con gli altri e molto spesso quando ciò che arriva dall'esterno, il riscontro che viene dalle esperienze e dal mondo, non è quello che desidera si sente vittima, dando la responsabilità all'altro di ciò che nella propria vita non funziona.

L'altro è fondamentale per la definizione di sé, senza non è possibile avere la percezione di chi si è.

E' la relazione che ci fa sentire chi siamo. Tuttavia è necessario tenere sempre ben presente che la responsabilità di chi si è non è dell'altro quanto dell'individuo stesso.

Questo concetto si può chiamare AUTORESPONSABILITÀ.

Quando si da agli altri la responsabilità di ciò che accade si da loro anche il proprio potere e questo causa un privazione della libertà personale. Se al contrario si è consapevoli di essere gli artefici della propria vita allora si ha anche il potere di migliorarla. Le altre persone hanno la funzione di essere uno specchio attraverso il quale si può cogliere la preziosa occasione di vedersi, confrontarsi con se stessi e crescere. Quando questo meccanismo è chiaro si comprende che i comportamenti e gli atteggiamenti che muovono le persone sono la risultante della loro individuale sofferenza che non ha nulla a che fare con noi. In molti casi tematiche simili attirano le persone in dinamiche che le possono aiutare ad uscirne proprio perchè si risuona in una maniera simile. Oppure si ripropone nella vita ciclicamente la stessa situazione/relazione fintantochè non viene integrata, risolta e superata.

Il problema sorge in quanto poche persone sono consapevoli di cosa c'è veramente dietro i loro comportamenti e quelli degli altri.

Gli esseri umani vivono costantemente in difesa, sopprimendo se stessi in innumerevoli modi. Sopprimere significa non permettere a se stessi di esprimersi e questo può verificarsi a vari livelli: fisico, emotivo, mentale, energetico oppure spirituale. Non permettere al proprio animo di esprimersi liberamente è forse la più grande delle soppressioni.

 Quante persone posso dichiarare di vivere una vita autentica, libera dai meccanismi del giudizio, del senso di colpa e dell'autopunizione?

Per uscire dalla soppressione è necessario rivolgere lo sguardo verso se stessi ed iniziare a liberare energia per creare la vita che veramente si desidera. Tecniche come la Kinesiologia o il Neuro-Training utilizzate da professionisti consapevoli che hanno già lavorato su di sé possono essere molto utili in questo caso. Da soli è molto difficile essere obiettivi, soprattutto all'inizio di questo processo di pulizia. Molti schemi sono ancorati a livello neurologico nei muscoli, nel sistema nervoso e nelle memorie cellulari e queste tecniche, affiancate dal giusto nutrimento fisico e metafisico, sono l'ideale per raggiungere una qualità di vita superiore e migliorare le relazioni con i famigliari e le tutte le altre persone che si incontreranno sulla propria strada.

L'esperienza della vita può essere una mervigliosa e stupefacente avventura se ci si libera delle inutili zavorre e si impara a conoscere se stessi e i meccanismi che muovono la realtà che ci circonda.