EFT in caso di ANSIA MEGAGALATTICA

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Tempo fa una amica mi ha chiesto cosa può fare per l’ansia megalattica…
 
La parola che ha usato mi ha fatto subito simpatia…
 
Quando faccio corsi o sessioni o tengo gruppi di EFT mi piace molto parlare delle emozioni.
A volte pensiamo che le nostre emozioni siano sbagliate… o peggio, proprio perché proviamo una certa emozione pensiamo di essere noi “sbagliati”.
Quante volte abbiamo provato rabbia, dolore, o altre emozioni e poi ci saremmo tirati una martellata sul piede perché magari il solo fatto di provare quella emozione non ci ha fatto comportare come vorremmo…?
 
Ecco, allora per essere chiara fino in fondo la prendo larga.
 
NON ESISTONO EMOZIONI GIUSTE ED EMOZIONI SBAGLIATE.
NON ESISTONO EMOZIONI BUONE ED EMOZIONI CATTIVE.
 
ESISTONO PERO’ EMOZIONI ADEGUATE ED EMOZIONI INADEGUATE.
(sia le Iper (eccessive) che le Ipo (quasi inesistenti) reazioni sono inadeguate)
 
Le emozioni adeguate sono sempre frutto del nostro essere radicati nel momento presente, del vivere esattamente dove dovremmo, cioè nel QUI ed ORA.
Le emozioni inadeguate sono frutto di tracce di memoria che ci sono rimaste appiccicate addosso dal passato o di proiezioni (fantasie) sul nostro futuro (quasi sempre influenzate/create sulla base di esperienze passate).
VIVERE FUORI DAL QUI ED ORA E’ PROPRIO UNA DELLE COSE CHE COMPROMETTE LA NOSTRA LIBERTA’.
 
Ecco perché può essere utile usare EFT.
 
LE NOSTRE EMOZIONI SONO UN POTENTE MEZZO DI COMUNICAZIONE CON L’INTERNO.
 
ESSE CI DICONO SEMPRE QUALCOSA DELLA NOSTRA “MAPPA DEL MONDO”.
 
Difficilmente infatti è possibile affermare che esiste UNA REALTA’. La realtà di un individuo è una realtà percepita e “disegnata”, proprio come una mappa, sulla base delle sue esperienze.
 
Quando siamo piccoli abbiamo necessità di imparare ed i nostri sistemi ci forniscono come alleata preziosa la possibilità di tenere in memoria un’esperienza per velocizzare la nostra risposta futura ad una situazione simile.
 
Questo è vitale.
 
Se io metto una mano sul fuoco e mi brucio, ovviamente la prossima volta che sarò davanti ad un fuoco saprò come comportarmi.
 
Ciò che non è “vitale” è che qualche volta questo meccanismo si inceppa e tracce di memoria diventano “catene” energetiche.
 
Quando viviamo un’esperienza simile, ma anche quando ne viviamo una di completamente nuova, il nostro cervello si mette a cercare nell’archivio dei ricordi qualcosa che ci possa guidare nelle risposte.
 
I problemi cominciano a nascere quando ripeschiamo nell’archivio memorie passate collegate ad esperienze che non siamo riusciti ad elaborare o che abbiamo vissute come “negative”.
 
Se per esempio il mio fidanzato mi ha lasciato dicendomi tante bugie e tradendomi potrebbe essere che io immagazzini l’idea che degli uomini non ci si può fidare, e anche se questo ha uno scopo difensivo, difficilmente mi permetterà di vivere bene altre storie.
 
Se invece elaboro l’evento, magari anche grazie ad EFT, o ad altre tecniche, resterà certamente il ricordo, ma io sarò libero di affrontare ogni nuova relazione per ciò che mi offre ogni giorno, e non sulla base del passato.
 
VIVERE OGNI GIORNO COME NUOVO, CONSERVANDO QUELLO CHE E’ UTILE E LASCIANDO QUELLO CHE CI PESA….QUESTO E’ IL MIO SUGGERIMENTO.
 
Ma tornando alle nostre emozioni, esse vogliono sicuramente dirci qualcosa sul nostro mondo interiore…
 
Anche l’ansia.
 
L’ansia mega galattica ci parla in modo forte!
 
Quindi l’ansia è come una spia sul cruscotto dell’auto.
 
Se si “accende” vuole avvisarci di qualcosa d’altro che non è come dovrebbe.
 
La cosa più utile, a mio avviso, quando si prova un’emozione che “ci disturba”, è chiedersi
 
CHE COSA MI STA DICENDO DI ME?
 
 
Penso possa essere utile provare con un giro su ciò che si prova esattamente, ma anche su ciò che emerge spontaneamente da questa domanda a noi stessi.
 
Riporto un esempio di lavoro sull’ansia.
 
Punto karate: Anche se ho questa ansia (megagalattica si può aggiungere) e mi fa stare malissimo, mi amo e mi accetto completamente…
Sopra la testa: ma a chi la racconto…
Io mi sento sbagliato…Non vorrei avere tutta questa ansia…
Sopracciglio: Sarebbe meglio sparisse…
Lato dell’occhio: Picchiettando il lato dell’occhio provare a rintracciare dove è l’ansia nel corpo…. E una volta identificato verbalizzare…ES: anche se ho questa ansia nella pancia… che mi da proprio fastidio…. Mi riempie tutta la pancia… e sale
(se l’emozione varia o si muove seguitela).
Sotto l’occhio: Questa ansia mi ricorda che non è la prima volta che la provo… e ogni volta è peggio…
Sotto il naso: Una volta mi ha perfino impedito di mangiare.
Sotto il labbro: Forse devo imparare a conviverci..…
 
Clavicole: MHHHhhh, vorrei proprio che passasse invece, così non mi sentirei uno schifo.
Sotto ascella: con questa ansia mi sento uno schifo..
Sotto seno: mi sembra perfino che gli altri sentano quanto sono ansioso…
E questo mi fa pure innervosire…..
 
Picchiettare quindi tutti i punti sulle dita concentrati sul voto che si dà alla propria ansia….o a qualunque cosa sia emersa nel frattempo.
 
Come ho già scritto in altra sede tutto ciò che emerge va picchiettato…
 
Se vi và potete giocare con i ricordi….
Picchiettate partendo dall’episodio più recente in cui vi è venuta l’ansia.
Oppure partite dall’episodio più fastidioso.
Oppure partite dal più intenso…
O, infine, partite dal primo…
Ultimamente faccio un lavoro molto bello con le emozioni…
E il merito sono tutti i suggerimenti che il Dottor Lammers dà nei siti per gli appassionati di logosintesi.
 
Ascolto tutto quello che la persona dice sull’ emozione che prova.
Chiedo di focalizzare tutto quello che è stato appena detto.
Invito la persona a immaginare di essere una grande pittrice/un grande pittore e di poter esprimere la sua emozione sulla tela bianca.
Vanno bene immagini realiste ma anche astratte, perfino un solo colore…
Qualunque cosa la mente vi rimandi va bene.
Una volta agganciata l’immagine, date un titolo alla vostra opera.
 
Prendete il titolo e picchiettate su quello:
 
Punto Karate:
Anche se c’è (titolo) in questo momento, io mi apro alla possibilità che tutto vada bene, anche se non capisco perché (titolo) c’è….
Poi seguitate a picchiettare con quello che emerge da voi di volta in volta o solo concentrati sull’immagine..
Ovviamente continuate finché il voto che avevate dato all’ansia mega galattica, o a qualunque altra cosa vi abbia creato disagio non scende!
 
 Buon picchettamento e scrivete i vostri commenti.